Quartiere Solidale è nato, come progetto, nel 2023 da parte di un gruppo di realtà del quartiere 4 consulta 4B (Stella Polare Cooperativa Sociale, La Casa Azzurra, QuartoTempo aps, Svolta aps) impegnate nello sviluppo del benessere e della socialità del territorio Il lavoro legato al progetto ha creato relazioni, esperienza e organizzazione che il gruppo di associazioni non vuole perdere ma anzi implementare.

In generale non esserci chiusi nell’erogare servizi e fornire eventi ha permesso di sostenere con forza il bisogno generativo, la necessità di aiutare gli atri che ci permette di sentirci adulti, delle persone.

Ciò ha dato vita ad una serie di iniziative non fini a se stesse ma che avevano insiti i semi per creare stimolare e sostenere una comunità educante, sostenente ed inclusiva

Perchè Quartiere Solidale?

I presupposti

I valori

Gli obiettivi

Come funziona

I progetti

Quartiere Solidale – L’intreccio

Bilancio Partecipato 2024 – attività, eventi e manifestazioni. con il contributo del Comune di Padova – Consulta 4B

Il progetto, che si concluderà a dicembre 2024, ha l’obiettivo di favorire nel Quartiere 4 facente capo alla Consulta 4B l’incontro, l’animazione urbana e i legami sociali, attraverso eventi, attività e manifestazioni che hanno lo scopo di promuovere la partecipazione attiva, l’auto-aggregazione e la solidarietà reciproca tra i cittadini.

Lo strumento utilizzato è un intreccio di attività inclusive, che nascono dalle idee e dai fabbisogni del Quartiere e mirano all’inclusione e alla partecipazione di tutti i suoi cittadini.

Il progetto nasce dalla partnership e dalla cooperazione delle associazioni:

  • Centro Clinico Stella Polare scs
  • Quartotempo APS
  • Svolta APS
  • La Casa Azzurra ASD

Le associazioni impegnate nel progetto, seguendo gli schemi della Comunità di Pratica di Wenger (2006),operano come un gruppo di lavoro cooperativo, e favoriranno l’impiego di tale schema di lavoro nella cittadinanza. L’ottica, infatti, è di creare ambienti cooperativi che andranno a facilitare lo sviluppo di una comunità sostenente ed educante, fondata sulle relazioni inclusive.

Questo processo permette di potenziare la rete inclusiva, e tesserla soprattutto attorno alle persone che rientrano nelle categorie fragili (persone con disabilità, anziani, persone socialmente isolate e molto altro). Le attività del progetto prevedono la partecipazione attiva delle persone rientranti nelle categorie fragili, che apportano un importante contributo alla comunità: il focus è sull’essere risorsa per l’altro e sul valore delle persone, non tanto sulle loro capacità.

Sarà altresì valorizzato l’impiego di spazi comuni: fra questi, particolare attenzione sarà data ai portierati di quartiere, in quanto luoghi col potenziale di essere centri nevralgici della cittadinanza.

Oltre ai volontari formali e informali, lavoreranno al progetto psicologi, psicoterapeuti, educatori professionali e socio-pedagogici, assistenti sociali, operatori sociosanitari e personale amministrativo.

In continuità con il progetto del 2023, si lavorerà per rafforzare i portierati di quartiere creatisi, dove i cittadini possono riunirsi per condividere esperienze, aiutarsi reciprocamente, trovare insieme soluzioni ai piccoli e grandi problemi della quotidianità o anche solo passare del tempo in compagnia dei propri concittadini. Saranno favorite azioni di auto-aggregazione fra i cittadini, per un’integrazione tra le progettualità stabilite e le attività che emergeranno dal confronto continuo con il territorio.

 Obiettivi 

creare rapporti e reti pienamente inclusivi tra i cittadini dello stesso o di diversi quartieri, nell’ottica di favorire la socialità e nel rispetto dell’ambiente.

Le attività fungeranno da innesco per la nascita di relazioni fra persone, al fine di favorire la creazione di una comunità educante ed inclusiva. All’interno della rete si svilupperà spontaneamente la socialità generatrice di nuove azioni, le quali permettono alle persone di dare risposta al proprio bisogno generativo, e al bisogno, intrinseco in ognuno, che si abbia bisogno di noi (Erikson & Erikson, 1999). Le azioni generative portano alla formazione sia di qualcosa – nel senso di creare e costruire -, sia di qualcuno – nel senso di educare e guidare – (Magatti & Giaccardi, 2014).

Le proposte de La Casa Azzurra

Incontro del 27 aprile sospeso!